Sito sull’omonima altissima “tempa” (1.199m s.l.m.), sono stati portati alla luce i ruderi dell’antico castello longobardo, un sito fornito di due accessi, l’uno a ovest, l’altro a sud, ben fortificato. A protezione del primo, vi erano, poi, due torri, la cui struttura rendeva improbabile qualsiasi tentativo di penetrazione nell’interno, mentre il secondo, dell’ampiezza di circa un metro e mezzo, era protetto da una torre a pianta triangolare e da una serie di caditoie.
La superficie dell’estensione di circa 4ha, circoscritta da naturali contrafforti di materiale calcareo o, in assenza di esso, da mura spesse anche due metri, presenta le vestigia di una ventina di fabbricati: il che induce a concludere che “quel monumento” non solo era un castello fortificato, ma qualcosa di più.
Secondo i rilievi fatti dal prof. Di Muro, Università della Calabria, daterebbe la sua origine all’inizio della conquista longobarda di quelle terre e doveva avere, per la sua posizione strategica, una funzione non solamente difensiva e di controllo ma anche commerciale per la ricchezza dei boschi di faggio, dei pascoli, e per la presenza di materiale ferroso.
Ultimo aggiornamento
6 Agosto 2024, 10:07