CHIESA SANTA MARIA DEGLI ANGELI
La Chiesa Santa Maria degli Angeli è antichissima, risale intorno al 1504. È a tre navate e decorata con cinque affreschi che rappresentano miracoli, prigionia, martirio e glorificazione del Santo Patrono. Ha 14 altari di cui i più pregevoli sono quelli del S.S. Sacramento, del Sacratissimo Cuore di Gesù e della Vergine S.S. del Rosario. Al suo interno è presente una cappella contenente il tesoro e la reliquia di San Donato. Danneggiata dal sisma del 1980, la Chiesa Madre è stata riaperta al culto il 1° agosto 1992; i restauri sono terminati nel maggio del 1996.
CEDRUS ATLANTICA – ALBERO MONUMENTALE
Questo albero è stato inserito nell’Elenco degli Alberi Monumentali d’Italia, redatto a seguito di uno specifico censimento realizzato sull’intero territorio nazionale da Comuni, Regioni, Arma dei carabinieri sotto il coordinamento del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Coord GPS: 40.735869 – 15.057181
Altitudine: 750 m.s.m.
Specie: Cedrus atlantica (cedro)
Circ. fusto: 450 cm
Altezza: 25 m
Età presunta: 100 anni
L’albero è ubicato nella piazza principale dell’abitato di Acerno raggiungibile attraverso la ex SR 164. Si trova all’ingresso della villa comunale, nell’area retrostante la Parrocchia Santa Maria degli Angeli.
Piantata durante il regime fascista, intorno al 1925, la pianta vanta una circonferenza, a petto d’uomo, di 450 cm, tale da rappresentare, come contestualizzata nella piazza principale della cittadina, un elemento fiero, imponente ed imprescindibile dal grande valore naturalistico e paesaggistico. Nonostante il posizionamento in ambiente urbano, l’albero può dirsi cresciuto in ambiente ottimale posto lo sviluppo notevole e la forma perfetta quasi completamente assunta liberamente. Esso rappresenta un segno distintivo, di appartenenza, di testimonianza della storia e della cultura di Acerno, laddove sotto l’ala protettiva sono cresciute tante generazioni. È un punto di riferimento e di ritrovo. In estate la sua folta chioma è un richiamo alla frescura ed al ristoro. In inverno, quella stessa chioma, è un richiamo suggestivo, per la posa della neve o degli addobbi natalizi, all’imponenza e alla bellezza della natura.
Ultimo aggiornamento
5 Agosto 2024, 11:32